Il centro storico della città di Piazza Armerina occupa il pianoro e i fianchi del monte Mira; questo è dominato dalla mole della cattedrale e, affacciato sul versante meridionale, da castello aragonese.
La posizione consente il controllo di un vasto territorio e soprattutto delle ampie vallate tra le colline circostanti, attraversate dalle importanti vie di comunicazione dell’interno della Sicilia, che si incrociavano nei pressi di Piazza Armerina. Nello stesso tempo lo sguardo si allarga fino ai castelli di Mazzarino, Butera, Enna, Troina e di altri insediamenti fortificati, oggi non più esistenti.
Sul sito, posto pressoché all’esterno dell’antico nucleo normanno e prima ancora bizantino, i francescani avevano edificato un convento già a partire dal sec. XIII. Piazza Armerina era già dotata di un castello, probabilmente di origine bizantina, sul lato opposto del pianoro del colle Mira; re Martino I (1392-1396) ritenendo più idoneo il sito a sud decide di costruire il nuovo castello (da qui l’appellativo “aragonese”), consentendo ai religiosi di trasferire il proprio convento sul sito del fortilizio bizantino, ove ancor oggi si trova il complesso del convento San Francesco, accanto all’attuale Episcopio, entro cui sono ancora visibili tratti di un muro della preesistente struttura bizantina.
Il nuovo castello sarà affidato alle cure di castellani di nomina regia fino al 1438, quando re Alfonso ne concede la castellania ad Alfonso de Cardines, i cui eredi saranno proprietari del maniero, tranne per qualche decennio nel sec. XIX, fino a cederne la proprietà; attualmente ne è proprietario un Socio dell’Istituto Italiano dei Castelli della Sezione Sicilia.