Prima dell’inizio dei lavori il manufatto era – a detta del progettista – in parte collabente, ma l’amore per la tradizione familiare ha spinto le ultime due generazioni a prevedere ed avviare la progettazione del restauro ed a sollecitare alla Soprintendenza la notifica del vincolo di pubblico interesse a tutela del monumento, riconoscimento avvenuto per mano dell’allora Soprintendente di Catania, l’Arch. Fulvia CAFFO. Il risultato pone il manufatto nelle condizioni di resistere al tempo, gode di tecniche di restauro e di rifiniture rispettose delle prescrizioni della Soprintendenza, ma che lo completano anche con gli impianti necessari rendendolo fruibile in sicurezza, consentendo così le attività ricettive previste.